Fahrenheit 451 – Ray Bradbury

Titolo: Fahrenheit 451

Autore: Ray Bradbury. Sceneggiatore e cinematografo. Uomo profondamente legato ai libri ed al sapere inteso come libertà di conoscenza, con questo romanzo ha portato nel futuro una sua paura del presente

Editore: Mondadori

 

  • Copertina: ♥♥♥♥♥/5
  • Stile: ♥♥♥♥/5
  • Storia: ♥♥♥♥♥/5

 

In un mondo che ancora non esiste, l’umanità ha cambiato l’ordine delle cose cercando di creare una società più interessante ed allettante per tutti.

La cultura racchiusa nei libri ha generato nel passato aspettative, illusioni, sogni. La gente ha avvertito sulla propria pelle la delusione e l’inconciliabilità tra i contenuti raccontati dalla carta e quelli vissuti.

” Se non c’è soluzione, allora non c’è neanche il problema.”

L’uomo del futuro ha così pensato di usare il fuoco per ridurre in cenere quello che è la radice di tutto. Quell’elemento da cui partono domande, curiosità, interessi.

Il libro.

Un libro, con la sua storia, può creare delle minoranze, delle differenze. In una comunità felice tutti devono essere resi uguali. Quando ciò non accade l’elemento disturbante va eliminato. Ed il fuoco in questo è purificatore

Squadre di pompieri, armati di fantascientifiche tecnologie, tengono sopite le coscienze radendo al suo ed incenerendo ogni pezzo di carta, ogni testo di cui se ne denunci il possesso. Irrompono nelle case, arrestano i ribelli, bruciano tutto a quella temperatura cui la carta non può sopravvivere: Fahrenheit 451.

I pompieri sono custodi della pace mentale, difensori della paura di sembrare inferiori.

Uno di loro, Guy Montag, inizia ad avvertire una sensazione diversa nei confronti del suo lavoro. Si fanno strada in lui riflessioni proibite cui non sa dare risposta.

…sentì il corpo dividersi in una metà fredda e una calda, una parte morbida e una dura, una tremante e una che non tremava, e le due parti stridevano l’una sull’altra come in una macina”

Un incontro fugace con una giovane e stramba adolescente di nome Clarisse gli apre gli occhi lentamente su quello che l’uomo sta facendo a sé stesso.

Per Montag è come se si fosse diradata una nebbia e potesse vedere le cose come realmente sono. Si accorge della sua sterile ed anaffettiva vita coniugale con Mildred, una donna soggiogata dal nuovo mondo, che passa giornate intere davanti alle pareti televisive che trasmettono senza interruzioni una vita virtuale, per tutti uguale. Una moglie che si imbottisce di sonniferi, malinconia allo stato liquido che galleggia nello stomaco insieme ad un fango nero e velenoso.

Montag si rende conto che le persone sono state plasmate intellettualmente per creare una uniformità non pericolosa né potenzialmente sovversiva.

Le idee, la curiosità del sapere, la sete di conoscenza sono state messe a tacere.

Durante una delle tante spedizioni punitive, Montag si ritrova a nascondere dei libri anziché bruciarli.  Prima che le stanze si trasformino in silenziose proteste roventi, li afferra stretti a sé, ne percepisce l’importanza e gradualmente diventa consapevole dell’orrore che il futuro ha portato con sé.

…alzavano una polvere colpevole, sottile, che gli uomini erano costretti a respirare”

Il suo carattere, unito alla forza dirompente dei pensieri maturati lo porterà a far trapelare il suo dissenso, primo tra tutti verso la moglie, una donna che capisce di sentire come un’estranea.

Sulla sua strada Montag incontra un vecchio professore, Faber, da cui capisce di non essere il solo ad aver aperto gli occhi e scopre un mondo sotterraneo e nascosto dove la cultura viene gelosamente conservata.

…vagabondi di fuori e biblioteche dentro”

Dalle pagine emerge dirompente la forza della conoscenza rappresentata dai libri. Nella carta sono custoditi particolari vitali, ossigeno della conoscenza per ricordare all’uomo quanto è piccolo rispetto a tutto ciò che lo circonda.

Il solo modo per conoscere ed allontanarsi dal quotidiano, viaggiare, incontrare altre culture, altri pensieri, è leggere un libro che ci rende pezzi, bocconi di storia, diritto, letteratura.

Montag rappresenta non solo il risveglio della coscienza ma la meravigliosa qualità umana di non scoraggiarsi né farsi sopraffare da quel tanto che gli impedirebbe di tentare di nuovo. Così, a dispetto della perdita di tutto, della paura, il pompiere abbandona il fuoco distruttore ed accende la fiamma della speranza.

Un romanzo particolare, un monito per ricordarci che abbiamo un bene prezioso che non dobbiamo dare per scontato. La conoscenza, intesa come sapere, essere liberi di apprendere.

L’idea di scrivere di un futuro così lontano permette un completo distacco dalla quotidianità ed un immersione coinvolgente nella storia. Bradbury ha sapientemente preso spunto da aspetti comuni e attuali della nostra vita trasportandoli anni avanti e esaltandone l’eccesso.

Il lettore riesce a percepire da un’angolazione diversa cosa potrebbe succedere e forse, cosa sta già succedendo.

Il libro è un inno all’indipendenza intellettiva, alla capacità di pensare con la propria testa; è un paio d’ali per andare oltre, superare i confini.

Nell’introduzione al romanzo, il testo viene descritto come una lettera di un innamorato dei libri. Bradbury era così, legatissimo alla carta che conservò nonostante la cecità. Questo amore è tangibile nella narrazione in un crescendo di emozioni che culminano solamente alla fine.

Una lettura consigliata prima di tutto agli amanti dei libri, della cultura e della libertà del sapere. Adatta chi piacciono i racconti di fantascienza che mantengono un legame con la realtà.

 

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